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Disturbo Disforico Premestruale


DISCLAIMER:
Gli psicologi non si basano mai sulla presenza di una lista di sintomi, bensì riconoscono i quadri tipici di disturbi mentali basandosi su tutto ciò che apprendono dalla persona; ridursi alla conta dei sintomi perderebbe di vista la complessità di ogni singolo individuo
Nel rispetto delle persone, se interessato all'argomento per te stesso o per altri che conosci, non interessarti mai alla sola presenza dei sintomi elencati, qui offerti solo per diffondere conoscenze psicologiche (nei limiti consentiti dal codice deontologico, art. 21) È necessaria competenza per una diagnosi perché i sintomi indicati possono essere presenti anche nella popolazione sana, che tuttavia mantiene per la maggior parte del tempo un certo equilibrio; facciamo la valutazione diagnostica per comprendere perché per alcune persone tale equilibrio non c'è o non è più sostenibile

Che Cos'è?
Il Disturbo Disforico Premestruale è caratterizzato da sbalzi di umore tra rabbia e tristezza/disperazione, diminuito interesse per le attività nuove e abituali, perdita del senso del piacere e senso di morte. Come già osservato nel Disturbo Depressivo Maggiore se una condizione molto estrema è episodica, quindi stati estremi di dolore si alternano a momenti di stabilità e calma, si raggiunge una maggiore consapevolezza della propria situazione e dei deficit che ne derivano, e quindi una superiore sensazione di sofferenza ed impotenza; come da nome, il disturbo si presenta con i cicli mestruali e per questo prevalgono gli sbalzi d'umore. Sapendo della regolarità dei cicli mestruali si adottano manovre nel tentativo di prevenire danni o come tentativo di auto-cura agendo sul mondo esterno, sulle proprie abitudini, sui familiari e/o sul posto di lavoro talvolta aggravando la situazione; questo è paragonabile al Disturbo Di Panico con la differenza che, in quest'ultimo, non si sa quando o cosa causerà un nuovo attacco di panico e quindi si sviluppano preoccupazioni e timore riguardo qualunque cosa (compresi ad esempio cibi saporiti e l'esercizio fisico). Sapere con precisione il momento in cui si proveranno forti emozioni di rabbia e disperazione percependo di non poter fare nulla per evitarli aumenta tristezza, autocritiche, autorimproveri, e la visione ostile del mondo, di sé stessi e del futuro. I sintomi appaiono qualche giorno prima delle mestruazioni e scompaiono qualche giorno dopo; in caso di menopausa è possibile provare sensazioni simili in caso di terapia ormonale sostitutiva

Spesso, ma non necessariamente,
il Disturbo Disforico Premestruale modifica sin da subito la percezione di sé stessi. Se si mantiene il confronto con il Disturbo Di Panico il problema sembra attenuato dalla prevedibilità della caduta di umore perché consente manovre più pianificate, strutturate ed efficaci per confrontarsi con la situazione: dopotutto, come accennato, nei Disturbi D'Ansia ciò non avviene, l'ansia patologica è un sentimento di allerta, preoccupazione, timore costante che qualche oggetto/situazione possa uscire fuori d'improvviso (come nella Fobia Specifica o nel Disturbo D'Ansia (o Fobia) Sociale), perfino da sé stessi (come appunto gli attacchi di panico nel Disturbo Di Panico). Detto questo, prevedendo i sintomi si percepisce invece un sentimento di impotenza perché la sensazione di non poter fare nulla prevale su ogni tentativo di pianificazione che, anzi, rende ancora più consapevoli delle cose che devono cambiare a causa del problema; il fatto si associa alla femminilità e si percepiscono senso di colpa e convinzioni negative sulla concetto stesso di donna. Il problema non è riducibile ad un fatto biologico, non si prova alcun piacere nelle manovre necessarie a tollerare la situazione; il contesto sociale non influenza i sintomi, al più modera la facilità con cui si può creare un ambiente in cui sia più facile tollerare le prevedibili conseguenza dei propri stati d'animo, quindi il problema è individuale. Gli sbalzi d'umore, la minore autostima, l'irritabilità alternata a tristezza e disperazione impediscono di provare piacere nello svolgere una qualunque attività ed ogni ostacolo pare insormontabile; le conseguenze portano a costi ben maggiori di quelli di una terapia, e la sensazione di essere impotenti e non capiti porta a non interessarsi alla cura, tuttavia lo Psicologo è competente nel rendere la persona più capace di controllare la propria storia, il proprio presente, ad affrontare con più serenità la propria femminilità sviluppando nuovamente la percezione del piacere

Che cosa si può fare:

Lo sviluppo di altri sintomi dipende dalla storia di vita della persona,
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